Marisa Bertini, la Marisa della Lupa

di Cecilia Rigacci, Massimiliano Senesi, Michele Fiorini e Gabriele Rossetti

(tempo di lettura dell’articolo: 2 minuti e 30″)

(durata del video 2h 20′ 06″)

A Siena ci sono dei libri che ancora non sono stati scritti e che raccontano non solo la Storia delle Contrade e la Memoria del Palio, ma anche la Storia della Città. Uno dei personaggi cittadini più conosciuti è sicuramente Marisa Bertini, la Marisa della Lupa. A dire il vero tutti, a Siena, la conosciamo come “la Marisona”. E non stiamo parlando di contradaioli della Lupa, ma proprio di tutti i senesi. Non è dovuto alla stazza, questo soprannome. Ma alla persona. Conosciuta e amata da tutti, Cecilia Rigacci e Massimiliano Senesi, insieme a Michele Fiorini, che stavolta era dietro le quinte, sono andati a trovarla e hanno girato questa puntata di “Ricordi di Palio” di oltre due ore, che è un tuffo nella Storia di Siena, oltreché nella Contrada della Lupa.

Nata in Via Vallerozzi al numero 34 nel 1930, e sempre vissuta in Vallerozzi, Marisa Bertini è giustamente molto fiera di queste credenziali e lo rimarca più volte nel corso dell’intervista. Figlia di un ferroviere, che era soprannominato “il vulcanico macchinista” (così sappiamo da chi ha ripreso il carattere), Marisa Bertini non le ha mai mandate a dire a nessuno nel corso della sua lunga vita. Ancora oggi, a 87 anni suonati, la vediamo in gran forma frequentare le cene della sua Contrada, appena risultata vittoriosa in Campo al Palio del 16 agosto 2018.

Il babbo muore prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Già soldato nella Grande Guerra, dichiara in famiglia che se scoppia un’altra guerra, gli verrà un colpo. Come poi, puntualmente, avviene. Così Marisa Bertini è costretta a dibattersi, orfana di padre in età da bambina, in anni durissimi, anni in cui la fame era dolorosa e faceva venire i crampi allo stomaco.

La nostra Cecilia Rigacci, una delle colonne portanti del gruppo di “Ricordi di Palio”, si ferma ad osservarla stupita, quasi a bocca aperta, mentre Marisona snocciola episodi di vita vissuta, prima, durante e dopo la guerra, con il fratello partigiano e lei che fa da staffetta partigiana, in anni in cui si rischiava la vita per aver recapitato anche solo un bigliettino con un messaggio scritto sopra.

Poi, piano piano, la discussione scivola su temi più squisitamente palieschi, e l’intervista inizia a trattare tutti gli aneddoti legati alla Storia della Contrada della Lupa, come nacque la rivalità con la Contrada Sovrana dell’Istrice, per una bandiera esposta al posto sbagliato in Piazza del Sale. E poi i Palii e le vittorie della Lupa. E le sconfitte. Tante, in anni che videro la Contrada di Vallerozzi ingoiare tanti rospi, dopo un periodo di vittorie a raffica culminato col 2 luglio 1952, con Niduzza e Albano Nucciotti, detto Ranco.

Ecco, Marisa Bertini ci ricorda una volta di più che Contrada è stare insieme anche quando si perde, una lezione che molti giovani dovrebbero imparare, senza pensare di poter vincere ogni volta che si scende in Piazza.

Presidente del Gruppo delle Donne della Lupa, che ha guidato dal 1976 al 2000, Marisa Bertini è ancora oggi un libro aperto che le ragazze dovrebbero scoprire dal vivo, chiedendo e facendo domande, perché da personaggi come lei c’è solo da imparare. A tutte le età.

Buona visione!

Fabrizio Gabrielli

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