Luciano Chiti, sotto il segno di Yanez

di Michele Fiorini, Massimiliano Senesi, Cecilia Rigacci e Simone Carloni

(tempo di lettura dell’articolo: 3 minuti)

(durata del video 2h 21′ 29″)

La nuova intervista di “Ricordi di Palio”, realizzata da Michele Fiorini e Massimiliano Senesi, insieme a Cecilia Rigacci e Simone Carloni, è un’altra di quelle che è destinata ad entrare nei cuori dei contradaioli di tutta Siena. Il protagonista dell’intervista è Luciano Chiti, detto “Yanez”, storico barbaresco della Contrada del Leocorno.

Come già avvenuto in altre occasioni, come ad esempio quando abbiamo incontrato Mario Savelli dalla Torre o Marisa Bertini dalla Lupa, Luciano Chiti è uno di quei personaggi che, per metonimìa (la parte per il tutto!), potrebbero essere ascritti alla Contrada intera e che tutti conoscono, non solo nella Contrada di appartenenza.

Sono più di due ore di intervista con il racconto di storie e aneddoti, a partire dal 1942, anno di nascita di Luciano Chiti, che hanno segnato la vita nel rione di Pantaneto, dalla sua infanzia, passando per il ricordo di storici contradaioli che oggi non ci sono più, per giungere al suo excursus di grande contradaiolo e barbaresco.

Luciano Chiti inizia il racconto, partendo dai giochi dei bambini di Contrada, le prime sassaiole, i giochi con la fionda, le figurine.

Poi il racconto prosegue con la vittoria del Palio del 2 luglio 1950, con Remo Antonetti, detto Rompighiaccio su Niduzza, quando Luciano Chiti aveva solo otto anni e con la vittoria della sua Contrada nel Palio Straordinario del 1954 (Giorgio Terni, detto Vittorino su Gaudenzia), una vittoria che segnerà l’esistenza di tutta la Contrada, perché poi il Leocorno resterà all’asciutto per ben 26 anni senza vincere un Palio.

Nel frattempo, però, Luciano Chiti trova il modo di raccontare a Michele e a Massimiliano della Storia della sua Contrada, dell’assenza del Giro per alcuni anni, attorno alla metà degli anni Sessanta, per finire a parlare della Storia della Società di Contrada “Il Cavallino”, fondata con tanti sforzi e con i pochi mezzi che c’erano (cosa peraltro comune a quasi tutte le Contrade) nel 1970.

Poi il racconto e l’intervista si fanno più squisitamente tecniche e vanno addentro alle questioni paliesche: si parla di come nacque la rivalità tra le due Contrade della Civetta e del Leocorno, si parla del famoso Palio di agosto del 1968, vinto da Aceto “a sua insaputa”, perché all’ultimo Casato ci furono 5 cavalli che si fermarono inspiegabilmente uno dopo l’altro.

Bellissimo il momento in cui Michele Fiorini mostra delle bellissime foto di una scazzottata tra i contradaioli della Civetta e del Leocorno (una delle poche che si ricordino tra queste due Contrade), perché nei fermo immagine, al ritmo di una musica dolce e suadente, si respira l’aria di tempi in cui le Contrade avevano numeri da contarsi sulle dita di due mani.

Ma di Luciano Chiti bisogna ricordare la sua fortuna di aver corso quasi sempre negli anni in cui è stato barbaresco di Contrada, con grandi bomboloni che hanno potuto godere delle sue cure: tra tutti per ben tre volte Panezio, ma anche tanti altri, fino ad arrivare all’esplosione di gioia e trionfo della vittoria del Palio del 17 agosto 1980, dove con Uana de Lechereo e Aceto la Contrada di Pantaneto ritrovò la vittoria, mancata per tanti anni.

L’intervista vede poi un altro clou, quando si celebra l’altra vittoria del 3 luglio 1983, altro Palio storico, con Benito scosso che beffa al bandierino un Pesse che alza il nerbo e lascia tutti quanti col fiato sospeso, compreso Yanez, che non riesce nemmeno a godersi quegli attimi di esplosione di gioia, perché ancora incerto su chi avesse vinto quel Palio (a tale proposito vi invitiamo a rivedere anche la puntata dedicata a Giuseppe Pes, “Il Pesse, quasi dieci Palii vinti”).

Una puntata tutta da godere, sia perché Yanez ha un modo di parlare veramente coinvolgente e sanguigno, sia perché gli aneddoti ricordati sono tutti passati alla Storia della sua Contrada e della città. Non senza una vena di poesia, è il finale con l’abbraccio tra Michele Fiorini e Yanez, che ricordiamolo, appartengono a due Contrade rivali, ma che alla fine dimostrano di rispettarsi come uomini, come solo dei veri contradaioli senesi sanno fare nei momenti importanti della vita. Quella vera.

Buona visione!

Fabrizio Gabrielli

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