Rompighiaccio, il mio babbo

di Michele Fiorini, Tommaso Buccianti, Michele Landi, Cecilia Rigacci e Gabriele Rossetti

(tempo di lettura dell’articolo: 3 minuti e 30″)

(durata del video: 39′ 55″)

Sono pochi i fantini del Palio di Siena che, come Remo Antonetti, detto Rompighiaccio, hanno legato il loro Destino paliesco ad un barbero, anzi, a dire il vero, in questo caso ci riferiamo ad una cavallina: Niduzza. In effetti la loro accoppiata fu un classico dei primi anni Cinquanta: dal 1950 al 1952, in soli tre anni, Rompighiaccio e Niduzza corsero insieme quattro Palii, vincendone due, entrambi in agosto, il primo nel 1950 per la Contrada del Leocorno, il secondo nel 1952, per la Nobile Contrada dell’Oca. E, di nuovo entrambi, in questo stretto legame, non corsero il successivo Palio del 1953, cosa abbastanza singolare, se si pensa che di solito chi vinceva era assai sicuro di essere riconfermato, specie in tempi in cui i fantini e i cavalli “bòni” erano cosa rara.

Addirittura Niduzza finì la sua Carriera da vittoriosa, con quella vittoria rocambolesca del 16 agosto 1952, quando sfilò prima al bandierino per la Nobile Contrada dell’Oca. E a margine va ricordato che Niduzza è uno dei dodici cavalli, nella Storia del Palio di Siena, che hanno fatto Cappotto, appunto proprio nel 1952. Andate qui a leggere tutti i Cappotti dei cavalli al Palio di Siena. Rompighiaccio, invece, si ripresentò ai canapi ad agosto 1953 per la Contrada della Torre, da favorita, montando Ilia e dopo un presunto “voltafaccia” che Michele Fiorini ha cercato di indagare in questa intervista che ripercorre tutte le tappe e la vita di Remo Antonetti.

Ma non è solo questo l’unico retroscena di questa puntata di “Ricordi di Palio”. Michele Fiorini, coadiuvato dal team in gran spolvero, è riuscito ad entrare negli archivi della Nobile Contrada dell’Oca, per farsi mostrare documenti unici, come il sonetto dedicato dalla Contrada al fantino, la lettera che la Sedia di Contrada fece recapitare al fantino, il Numero Unico ed altri documenti davvero speciali.

Marina Antonetti, la figlia di Remo, ci ha raccontato non solo la vita paliesca del babbo, ma anche i suoi inizi all’ippodromo delle Capannelle a Roma, la sua gavetta a Siena, entrando subito nell’orbita del Sor Ettore Fontani, storico personaggio della Contrada di Fontebranda, la sua carriera di cascatore e controfigura a cavallo a Cinecittà, la sua storia di tecnico scenografo al servizio di grandi registi come Franco Zeffirelli, nonché risvolti anche familiari e personali. Aneddoti speciali, come quando Marina dice che il babbo ascoltava i dischi in vinile con il suono delle chiarine nei giorni di Palio, dopo il ritiro da Piazza.

In effetti Remo Antonetti dovette ritirarsi a soli 38 anni, si direbbe oggi, e per problemi seri alla schiena. Un fantino che ruotò sempre nell’orbita del Sor Ettore, anche se Michele Fiorini ci racconta di un enigmatico schiaffo che ci sarebbe stato durante l’inverno paliesco, dopo la vittoria del Palio del 16 agosto 1952. Michele è andato da un altro personaggio incredibile della Contrada di Fontebranda, Lallo Mazza, a chiedere conto di quello schiaffo. Fu un finto presupposto, creato ad arte dal Sor Ettore, per poterlo mandare nella Torre col bombolone? Marina Antonetti ci racconta la sua versione dei fatti e parla di una grande stima verso il Sor Ettore, una stima durata anche negli anni a venire e che non sarebbe potuta continuare, se quello schiaffo ci fosse stato! Insomma, un enigma ancora oggi irrisolto, che ci lascia la voglia di vedere questa intervista da cima a fondo.

Gustatevela, anche perché nell’ultima parte si parla di un certo Andrea Degortes, detto Aceto, e di come fu proprio Rompighiaccio a portarlo a Siena, per presentarlo alla Contrada dell’Oca.

Buona visione!

Fabrizio Gabrielli

Riferimenti:

La scheda di Remo Antonetti, detto Rompighiaccio su ilpalio.org

La scheda della cavalla Niduzza su ilpalio.org

La scheda del Palio del 16 agosto 1950 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 16 agosto 1952 su ilpalio.org

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