Bruno Tanganelli, le telecronache di Tambus

di Michele Fiorini

(tempo di lettura dell’articolo: 4 minuti e 30″)

(durata del video 59′ 36″)

Come racconta Michele Fiorini all’inizio del video, i documenti sonori delle telecronache di Bruno Tanganelli, il Tambus, detto Bubi per gli amici, sono una cosa abbastanza recente. Si erano persi nei cassetti di contradaioli come Rolando Bianciardi e sua moglie, che li ha ritrovati e li ha dati a Michele.

Ma quello che rappresentano questi documenti sonori sono molto più che non solo delle telecronache di una TV locale degli anni Settanta e Ottanta. Rappresentano un’epoca della nostra Storia, sia cittadina che nazionale, la cosiddetta era delle radio e delle TV libere, che iniziarono a brulicare nel panorama dell’etere alla metà degli anni Settanta del secolo scorso.

Le radio e le TV libere fiorirono dappertutto. Bastava un’antenna sgangherata, un microfono, si tappezzava una stanza con le scatole delle uova, un giradischi e via. Lo spettacolo iniziava. Furono un fenomeno di costume nazionale, se siete giovani, andate a scoprire quello che rappresentarono. Ne scoprirete delle belle.

È importante capire quel periodo e il contesto storico e culturale di quelle televisioni e radio locali, che nacquero e morirono come funghi. Tambus ne fu uno dei principali interpreti, anche se non l’unico, a Siena.

Le telecronache di Tambus che Michele ci propone in questo video sono quattro: quella storica del 4 luglio 1979, il Palio di Cecco Angiolieri, vinto dalla Civetta con Tremoto su Quebel. E poi, a seguire, quella del 2 luglio 1980, il famoso Palio vinto inaspettatamente dall’Onda con Miura e Marasma; il Palio del 17 agosto 1980, vinto dal Leocorno con Aceto e Uana de Lechereo e poi il Palio del 2 luglio 1981, vinto dall’Aquila con Bastiano su Rimini.

Queste telecronache sono tutte da gustare, tutte d’un fiato, con una bella birra sul tavolo, proprio come fa Tambus in una delle telecronache, dove lascia la birra nell’altra stanza e chiede a Erre.Bi, appunto, a Rolando Bianciardi, di andargliela a prendere. Il tutto, ovviamente, in rigorosa diretta!

Sono ormai famose telecronache riscoperte proprio grazie a Michele Fiorini e che “girano” in condivisione sui canali WhatsApp e Telegram tra i bordelli delle Contrade.

E così ci sono le perle di Tambus, che si mette a discutere con gli spettatori che gli ostruiscono la visuale. La richiesta, fatta sempre in diretta, di risparmiare dalle botte “…il Gratta, il mi’ cognato”, con accanto la moglie (la sorella del Gratta) che grida, sempre in rigorosa diretta: “Oh, mamma” e lui che risponde, per tranquillizzarla, sempre in diretta: “Non è niente!”, salvo poi inveire contro “i vergognosi delle Contrade”, quando le cose per il Gratta si stanno mettendo giusto un pelino male, dato che ha contro una ventina di contradaioli che lo stanno picchiando. E poi l’evocazione degli scenari di guerra: “si nerbano fino alla fine” o “tra poco nove Contrade dovranno ammainare le loro bandiere” o ancora “intanto vediamo un civettino sdraiato”. E ancora le metafore surreali, “nessuno aveva messo sul calendario della vittoria la Contrada dell’Onda” o “questo cavallo molto bello come disegno”.

Sono le telecronache dove lo steccato diventa “gli sprangati” (come se il popolo di Piazza fosse prigioniero prima dell’esplosione al momento della vittoria) e siccome in una frazione della mossa i cavalli sono tranquilli tra i canapi, Tambus si preoccupa di farci sapere che “anche il mossiere è tranquillo”, operando una vera e propria trasfigurazione uomo-cavallo degna di un’enciclopedia della radiofonia italiana.

Sbaglierebbe però chi fosse portato a pensare che si tratti solo di una macchietta d’antan o di folklore da strapaese degli anni che furono! Le telecronache di Tambus ci riportano a un’epoca sanamente autentica in cui le emozioni erano ancora più travolgenti di quelle di oggi. Il suo calore ci ricorda che quella vera e propria smania da Palio che ci prende a tutti è qualcosa di ineluttabile. E lo si sente, quando Tambus si scusa più di una volta per le condizioni della sua voce (“mi scuserete se qualche volta incepperò”) o nel respiro quasi ansimante durante alcuni passaggi di queste telecronache. Lo si sente nell’orgoglio di Tambus quando ci dice che il Palio di Siena è uno “stupendo spettacolo che nessuno può eguagliare nel mondo”, pur sapendo di trasmettere “solo per quei pochi senesi che non possono andare in Piazza”, perché sono “impediti dalle malattie”. Cose oggi assolutamente impensabili, così come la partigianeria spudorata per la sua Contrada, la Giraffa (storico l’incitamento alla sua Contrada quando era in settima posizione con una brenna come il cavallo Umanità nel Palio del 17 agosto 1980: “vai Giraffina, vai Giraffina!”).

E poi i congiuntivi sbagliati (“non so chi siino…”, “speriamo che non succedino grosse confusioni…”), i nomi stravolti, più per l’emozione, che per ignoranza: il fantino Tremoto diventa “Terremoto”, la cavallina vittoriosa Uana de Lechereo diventa “Uana de Leghèro”, la Contrada del Leocorno viene chiamata dell’Unicorno, il fantino Gringo viene chiamato “Grinco”. Poi gli errori dettati chiaramente dall’emozione: “Il Palio del poeta maledetto lo ha vinto Cecco Angiol…”, per poi riprendersi immediatamente oppure il famoso Drago che era allo stesso tempo primo e terzo, subito dopo la mossa del Palio del 4 luglio 1979 o ancora appunto “Grinco che ha vinto due vittorie”.

E per concludere la frase famosa, quel “Via! È bbòna!”, riferito alla mossa valida, come poi in seguito è divenuto un altro “marchio di fabbrica” quell’altro incedere famoso, quello dei giorni nostri di Canale 3: “Entrata, fiancata, la mossa è valida!”.

Sperando che lo spirito di quei tempi non cambi mai, ora e per sempre, anche se oggi Tambus non è più con noi. E chissà se “quei figli delle Contrade” di ieri riconoscerebbero quelli di oggi come dei loro degni epigoni.

Buona visione!

Fabrizio Gabrielli

Riferimenti:

La scheda del Palio del 4 luglio 1979 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 2 luglio 1980 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 17 agosto 1980 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 2 luglio 1981 su ilpalio.org

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