foto tratta da wikipedia.org

Violante Beatrice di Baviera

Il 23 gennaio a Siena si ricorda la nascita di Violante Beatrice di Baviera. Vediamo perché questa donna è così importante per Siena e per i senesi

Il suo “Bando” del 1730 è ancora oggi pienamente in vigore e rappresenta la pietra miliare dei rapporti tra le diciassette Consorelle

(tempo di lettura dell’articolo: 4 minuti e 30″)

Il 23 gennaio a Siena si ricorda l’anniversario della nascita di Violante Beatrice di Baviera, moglie di Ferdinando I de Medici, primogenito di Cosimo III de Medici, Granduca di Toscana e detto il “Grande Principe”, perché morì prima di diventare Granduca.

Violante Beatrice di Baviera, a Siena comunemente chiamata “Violante di Baviera”, non era di una stirpe qualsiasi. Proveniva dalla famiglia Wittelsbach, una delle famiglie tedesche più importanti, già facente parte delle élites che eleggevano da secoli immemori il Re di Baviera.

La famiglia Wittelsbach annovera tra l’altro due imperatori del Sacro Romano Impero (Ludovico IV che fu imperatore dal 1314 al 1347 e Carlo VII, che fu imperatore per soli 3 anni dal 1742 al 1745). La famiglia elesse nei secoli anche due Re di Boemia, un Re d’Ungheria e un Re di Danimarca e Norvegia.

Violante fu donna illuminata, parlava correntemente oltre al tedesco, anche il francese (che all’epoca era la lingua franca), spagnolo, turco e italiano. Studiò liuto e canto, fu appassionata di caccia, equitazione e della natura.

Sposata nel 1689 a soli 16 anni con Ferdinando, il suo matrimonio fu estremamente infelice, ma, come vedremo in seguito fu fedele al marito fino alla morte, e Ferdinando non fece mai mistero di non amarla, come spesso avveniva a quel tempo. Ferdinando morì nel 1713 di sifilide (ma soffriva anche di epilessia), dopo soli 18 anni di matrimonio e senza esser diventato il Granduca di Toscana, perché premorto al babbo, pur essendo erede al trono.

Violante si circondò allora di donne a corte, dimostrando di essere donna volitiva e caparbia. Nel contratto di matrimonio, in caso di morte prematura di Ferdinando, era prevista la restituzione di metà della dote arrivata a Firenze dalla Baviera, cosicché Cosimo III, le cui casse granducali languivano, offrì a Violante il governatorato di Siena, che Violante accettò di buon grado a patto di potersi portare un seguito di paggi e servitori e a patto di stabilire la paga a lei spettante, in termini di tasse e tributi della cittadinanza senese.

A Siena Violante fu accolta bene nell’aprile del 1717. Chiese di non avere onori sfarzosi al suo arrivo, ma ciò nonostante i senesi le tributarono un’accoglienza calorosa, forse perché poco prima era scomparso un Medici che li governava (Francesco Maria, fratello minore di suo marito Ferdinando e suo cognato).

A Siena Violante governò 14 anni, dal 1717 fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1731 a 58 anni. Nonostante il celeberrimo “Bando sui Confini delle Contrade” e una certa vicinanza alle “questioni di popolo”, si sentì sempre molto lontana dalla città, preferendo vivere per gran parte del tempo a Lappeggi, nella sua residenza di corte vicino a Firenze. Con la morte di Cosimo III ebbe anche delle ambizioni di diventare la Granduchessa di Toscana, poiché l’erede al trono Gian Gastone fu dissoluto e la dinastia dei Medici si trovò in grande difficoltà, mentre lei e la sua famiglia erano storicamente alleati del Papa.

Ma in 14 anni di governo senese la Governatrice fu a Siena per soli 2 anni e mezzo. L’ultima sua apparizione a Siena avvenne il 2 febbraio del 1728.

Quando morì, la cittadinanza senese accolse la sua scomparsa con freddezza e disillusione per quanto aveva fatto per loro e per il futuro che l’aspettava.

La sua salma riposa oggi nella cripta della chiesa di Santa Teresa nel convento delle Carmelitane Scalze a Firenze, dove era solita recarsi per i suoi ritiri spirituali. Il suo cuore fu espiantato ed è deposto oggi ai piedi della tomba del marito nelle Cappelle Medicee.

È comunque passata alla Storia per quello che a Siena viene chiamato semplicemente “il Bando” sui confini delle Contrade. Tutte le info sul Bando le trovate sul nostro sito partner ilpalio.org, ma basterà ricordare che ancora oggi ci sono dispute sui confini delle Contrade che durano da decenni. A tale proposito, come non ricordare il libro di Francesco Ceccarelli, Siena lo spazio delle Contrade, Pacini Editore, Pisa 2000 (ISBN 88-7781-310-5).

Con il Bando entra in vigore il primo regolamento del Palio di Siena che dal 1721 stabilisce l’istituzione ufficiale del secondo Palio dell’anno, da disputarsi il 15 o 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Inoltre vengono stabilite regole importantissime, ancora vigenti oggi, quali il limite di dieci Contrade partecipanti ad ogni Palio previa estrazione a sorte, gli orari, la normativa e la composizione della Passeggiata Storica che precede la Carriera e soprattutto la normativa più importante di tutte e cioè che a vincere non è il fantino, ma il cavallo, anche se arriva dopo aver disarcionato il fantino, cioè “scosso”.

Vengono inoltre stabilite le regole che sanciscono il pieno diritto delle Contrade di avere piena giurisdizione sul loro territorio, pertanto ancora oggi Siena è l’unica città sicuramente in Europa, e forse anche nel mondo, in cui il sindaco deve chiedere il permesso alle Contrade finanche per effettuare lavori pubblici o di arredo urbano.

L’anno di entrata in vigore del Bando è alle volte indicato come 1729. La confusione si deve al fatto che all’epoca a Siena veniva adottato il calendario senese, secondo il quale l’anno civile aveva inizio il 25 marzo. Il Bando entrò in vigore il 7 gennaio del 1730, ma considerando il calendario senese, queste due date ricadevano però nell’anno 1729. Noi stessi abbiamo fatto confusione negli anni passati su questa cosa, poiché il calendario Gregoriano a Siena entrò in vigore nel 1750.

Per tutte le info, leggete il capitolo dedicato a Violante di Baviera sul nostro sito partner ilpalio.org.

Buona lettura!

Fabrizio Gabrielli

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