Michele Fiorini, fondatore del Gruppo di "Ricordi di Palio"

Intervista a Michele Fiorini, il fondatore del gruppo “Ricordi di Palio”

“Io credo che nel mondo delle Contrade il futuro si può ‘preparare’ al meglio solo se si conosce la propria Storia”.

(tempo di lettura dell’articolo: 2 minuti)

Ho intervistato Michele Fiorini, fondatore del gruppo “Ricordi di Palio” che, come spiega lui stesso, si propone di conservare e condividere la Storia e le Memorie della Festa Senese. Sul Canale Civico Senese negli ultimi mesi sono andate in onda interviste a personaggi legati al mondo del Palio che sono state fatte da Michele e dai membri di questo gruppo.

Michele: come nasce l’idea del gruppo “Ricordi di Palio”?

Io credo che nel mondo delle Contrade il futuro si può “preparare” al meglio solo se si conosce la propria Storia. Io sono sempre stato un amante della Memoria e di tutte le modalità con le quali era possibile conservarla. Andando avanti nel tempo mi sono reso conto che su certi fatti esistevano tantissime testimonianze, mentre su altri meno. Abbiamo così deciso, insieme ad un gruppo di amici di tutte le Contrade, di andare a scoprire queste “memorie dimenticate” autofinanziandoci. All’inizio del 2015 mi venne così l’idea di creare un Gruppo Facebook “chiuso”, cioè non aperto al pubblico. Da lì iniziò l’ingresso di tanti amici di Siena e non solo, che, come me, amano le stesse cose che amo io. L’obiettivo del gruppo è di condividere e conservare queste memorie.

Sul Canale Civico Senese abbiamo visto già alcuni video di interviste a personaggi come Saro Pecoraro detto Tristezza e Donato Tamburelli detto Rondone…

Sì, noi cerchiamo di individuare personaggi che sono più noti a un “sottobosco” fatto di appassionati e di persone che vivono davvero la Contrada. Purtroppo noi membri del gruppo facciamo altre cose nella vita e quando abbiamo tempo basta un tam tam di telefonate per organizzarci e andare dai vari personaggi. Per quanto riguarda le domande, abbiamo scelto un “taglio” diverso da quello che ci era stato proposto fino ad oggi, cioè abbiamo deciso di fare ai personaggi che intervistiamo le domande che farebbe qualunque contradaiolo come noi. Questo taglio evidentemente non collima con ciò che ci era stato proposto fino ad oggi a livello multimediale, televisivo e radiofonico.

Una cosa molto bella è stato far indossare ai fantini i giubbetti originali con cui hanno trionfato sul Campo…

L’idea è stata quella di far tornare “guerrieri per un giorno” i fantini in questione. Tutte le Contrade a cui ho chiesto i giubbetti hanno accettato con entusiasmo, condividendo l’obiettivo di questa mia iniziativa.

Tra i personaggi meno noti al “grande pubblico” che avete intervistato c’è anche Pasqualino Virgili, fantino che nel 1964 in occasione della Tratta cade malamente e rimase paralizzato.

Sì, lui è uno di di quei personaggi che purtroppo Siena aveva dimenticato. Noi lo abbiamo rintracciato, vive a Porto San Giorgio (Fermo) e siamo andati ad intervistarlo. Fortunatamente dopo 52 anni è arrivato anche il suo momento. Sono molto felice di aver fatto riaffiorare questa storia e di averlo fatto “riabilitare” a livello senese. Il Comune di Siena lo ha ufficialmente invitato ad assistere al Palio del 2 luglio e di questo ne siamo molto felici.

Tra i personaggi che avete intervistato, qual è quello che ti ha impressionato di più per le emozioni che ha provato, ricordando il suo passato in Piazza del Campo?

Potrei dirti Tristezza, Rondone e lo stesso Aceto, a cui noi della Civetta abbiamo fatto una commemorazione del Palio vinto nel 1976. La luce che sprigionano quegli occhi da “gladiatori” del nostro microcosmo alla fine è sempre la stessa: vedi quella scintilla che si riaccende e che ti ripaga di aver voluto provare a fare questa cosa. C’è quello che è più guascone, quello più vanitoso ma a tutti,  quando si trovano davanti il giubbetto che tornano a indossare, si “accende” qualcosa dentro. Questo lato emozionale da parte loro è molto percepibile e spiega tutto. E’ come se quando indossano i giubbetti volessero riprovare le stesse emozioni di quando montavano in Piazza del Campo.

Intervista a cura di Francesco Zanibelli

www.lavocedelpalio.it

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