Aramis, il lungo Duello del figlio di Priamo

di Michele Fiorini e Klaus Biancucci

(tempo di lettura dell’articolo: 2 minuti e 30″)

(durata del video: 2h 53′ 12″)

Già solo il nome: Aramis, il figlio di Priamo! Anche i nomi raccontano tanto dell’epica della Festa senese e della sua poesia. Ed è questo che salta fuori da questa intervista di quasi due ore a cuore aperto di Costiero Ducci, detto Aramis, fantino che corse i tre Palii del 1972 (i due ordinari e lo Straordinario per il cinquecentesimo anniversario dalla fondazione della banca Monte dei Paschi).

Due ore in cui Aramis ha raccontato dei suoi inizi da figlio d’arte, nato ad Acquaviva di Montepulciano, terra di fantini del Palio di Siena, vivendo per tutta la giovinezza in mezzo ai cavalli col padre Priamo, che corse un solo Palio, il primo Palio del Secondo Dopoguerra del 2 luglio 1945, e poi si dedicò al commercio, mantenendo la passione per i barberi.

Un’intervista in cui Aramis non le manda certo a dire e in cui ci sono svariati bip che coprono alcune cose che devono rimanere segrete. Aramis ci racconta di Palii che hanno visto passare volti storici, racconta di personaggi di tutte le Contrade, da Artemio Franchi a Ettore Bastianini, all’avvocato Mori Pometti, Capitano della Pantera, a Capitan Lurini dell’Istrice e Capitan Bruttini della Chiocciola. Ci racconta del grande carisma di Giuseppe Gentili, detto Ganascia e della profonda amicizia che legò Aramis a Leonardo Viti, detto Canapino.

Il racconto si dipana attraverso i tre Palii corsi da Aramis in ordine cronologico, con avvincenti aneddoti, come la monta di Topolone, storico cavallo che corse 17 Palii, vincendone ben 7 e facendo due Cappotti (nel 1962 e nel 1964). Aramis, si trovò a montare Topolone ormai anziano nell’ultimo Palio corso nella Pantera, quando aveva già 16 anni. La delusione per due mosse, di cui una invalidata, in cui partì primo e poi finì tutto male, con Aramis costretto a nascondersi in una cassapanca per sfuggire alle ire dei contradaioli della Pantera, che avevano sognato molto di più per quel Palio, sebbene avessero vinto solo l’anno prima.

La storia prosegue parlando di Pindaro, la monta del secondo Palio nell’Istrice, con l’enigma di una puntura misteriosa fatta mezz’ora prima del Palio ed un Palio “bruciato” da chissà cosa.

E poi quell’ultimo Palio corso nell’Oca con una cavalla, Speranza, che non aveva pretese e che servì solo a stabilire il record di volo in altezza ai materassi di San Martino.

L’amicizia con Leonardo Viti, detto Canapino, anche lui della sua zona di origine, con un aneddoto avvenuto su un ponte in campagna e tanta passione per un uomo che ha vissuto sempre e vive tuttora in mezzo ai cavalli e che ci ha trasmesso tante emozioni nell’ascoltare il finale, quando spiega il significato di aver corso a Siena al Palio. Ascoltate la risposta di Aramis che, quasi commosso, non può far altro che guardare in basso per nascondere l’emozione.

E il sottofondo musicale di Antonello Venditti sulle note di “Dimmelo tu cos’è” è già di per sé una risposta del tutto eloquente della magia che c’è dietro a tutti i misteri del Palio.

Buona visione!

Fabrizio Gabrielli

Riferimenti:

La scheda di Costiero Ducci, detto Aramis su ilpalio.org

La scheda di Priamo Ducci, detto Morino su ilpalio.org

La scheda del Palio del 2 luglio 1972 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 16 agosto 1972 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 17 settembre 1972 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 2 luglio 1973 su ilpalio.org

La scheda del Palio del 16 agosto 1973 su ilpalio.org

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